Carta da Parati Tecnografica | Bonvi: Bonvi

Bonvi

(Modena, 31 Marzo 1941 – Bologna, 10 Dicembre 1995) Registrato dalla madre sia all’anagrafe di Modena che di Parma, per avere 2 tessere annonarie,  Bonvi passa la giovinezza a Modena dove inizia a disegnare soldatini sulle tovaglie delle osterie che frequenta. La sua viene definita “una vita inventata”: in effetti sembra che ogni episodio della vita di Franco Bonvicini sia degno di un racconto. La nascita, ad esempio, è contesa da Modena e Parma: anche se nato a Modena, la madre lo ha registrato all’anagrafe di entrambe le città per avere una doppia tessera annonaria (necessaria per l’approvvigionamento dei viveri durante i rigidi razionamenti imposti dalla guerra). Il primo approccio ufficiale con il lavoro avviene nel campo della pubblicità. Nel 1965, in virtù dell’amicizia con Guccini che conosce da più di 10 anni, intraprende la collaborazione con lo studio di cinema d’animazione Vinder Film, dove partecipa alla realizzazione di memorabili pubblicità animate dell’Amarena Fabbri, con Salomone pirata pacioccone, apparse su Carosello. Nei 2 anni seguenti, fa anche esperienze in campo cinematografico (costumista, truccatore), arrivando persino a recitare la parte di Derek Flit a fianco di Franco Franchi, Ciccio Ingrassia e Julie Menard, nella pellicola minore Come rubammo la bomba atomica, diretta da Lucio Fulci. Il 1968 è l’anno in cui con le strisce Sturmtruppen, i suoi personaggi più famosi, pubblicati per la prima volta sulla rivista underground romana Off-Side, che non aveva però una tiratura regolare e veniva pubblicata saltuariamente, Bonvi vince, al Salone del fumetto di Lucca, il concorso indetto dal quotidiano Paese Sera. Su questo giornale, a partire dall’anno successivo, le storie degli sfortunati soldatini dell’esercito tedesco verranno pubblicate ufficialmente. Dal 1968 fino al 1970, in collaborazione con all’amico Francesco Guccini, realizza sia nella sceneggiatura che nel disegno, le Storie dallo spazio profondo, pubblicate sulla rivista mensile Psyco. Si tratta di storie di fantascienza che hanno per protagonisti un essere umano (Bonvi) e il suo compare robot (Guccini). La caratteristica di Bonvi di inserirsi come protagonista dei suoi fumetti, iniziata in questo periodo, la ritroviamo anche nelle prime storie della serie Incubi di provincia, realizzate in quegli anni e proseguite poi a singhiozzo fino al 1977. Nel 1969 inventa, per le edizioni Alpe, i personaggi di Capitan Posapiano e di Cattivik. Quest’ultimo, parodia dei fumetti neri dell’epoca, deriva da una sua vecchia idea che era già comparsa sul n.0 di Undercomics. Bonvi lascerà l’eredità di Cattivik a Silver (Guido Silvestri), all’epoca suo giovanissimo collaboratore. Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, crea per la trasmissione televisiva Gulp! I fumetti in TV, il personaggio di Nick Carter. Questo investigatore, parodia del detective infallibile come Sherlock Holmes, approda nel 1972 sulle pagine de Il Corriere dei Ragazzi. Il biennio successivo si apre con la realizzazione le Cronache del dopobomba che non piacciono agli editori italiani e che troveranno pubblicazione in Francia, nel 1974, grazie al successo raggiunto da Bonvi con la vincita del Prix International St. Michel, alla prima edizione del festival di Angoulême del 1973. Questo riconoscimento lo introduce sul mercato francese per il quale realizza le avventure di Milo Marat, e collabora con numerose riviste (Pif, Scope) e autori francofoni (Claude Moliterni in particolare). Nel 1974, si aggiudica lo Yellow Kid al Salone internazionale del fumetto di Lucca e il premio Nettuno, assegnato dall’ANAF di Bologna, che riceverà anche in una edizione successiva. La collana Un uomo Un’avventura dell’Editoriale Cepim di Sergio Bonelli, lo vede protagonista del numero 13, L’uomo di Tsushima, nel 1978. L’anno successivo disegna la parodia di Saturnino Farandola di Albert Robida, Marzolino Tarantola, apparso dalla puntata del 8 Marzo 1979 nella nuova serie dei fumetti in TV ribattezzata Supergulp!. Nel 1982 realizza per il Playboy italiano Heidi contro Ufo Robot, ironizzando sugli ormai diffusissimi cartoni animanti giapponesi e, nella seconda metà degli anni Ottanta, oltre ad essere eletto nel consiglio comunale di Bologna, con Red Ronnie, al secolo Gabriele Ansaloni, fonda la casa editrice G. Vincent che pubblica, per questo quinquennio, il nuovo mensile delle Sturmtruppene la rivista Be Bop a Lula. Tra il 1993 e 1994 disegna a scopo esclusivamente benefico per il periodico Comix di Franco Cosimo Panini, Blob, nato da una costola delle Sturmtruppen e definito come «il fumetto di merda di Bonvi» e realizza per Linus Il Calendario di Frate Indurino. Nel 1995 esegue Maledetta Galassia e La Città, sceneggiature, il cui disegno è affidato a Giorgio Cavazzano, originariamente pensate per la miniserie Zona X di casa Bonelli e pubblicate nella serie I grandi comici del fumetto, della stessa casa editrice. Nello stesso anno disegna il suo ultimo lavoro Alì Babà e i quaranta ladroni dove, con grande cura per i particolari e per le ambientazioni, reinterpreta la storia originale narrata nelle Mille e una notte, creando anche nuovi personaggi. Queste 30 tavole per le quali Bonvi si era ispirato ad alcuni viaggi in Medio Oriente e allo studio di diversi testi di architettura, corredate dal versione della fiaba realizzata da Enrico Brizzi, sono state recentemente pubblicate nel volume Apriti sesamo, edito da Magazzini Salani. Muore il 10 dicembre 1995 investito da un pirata della strada mentre si sta recando, come ospite, alla trasmissione Roxy Bar dell’amico Red Ronnie per vendere alcune sue tavole, il cui ricavato sarebbe andato all’amico Magnus, all’epoca malato di cancro.

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